mercoledì 17 aprile 2024

I sogni formano il pensiero autonomo

I sogni hanno un ruolo fondamentale nella conoscenza di se stessi, sono decisivi nel rovesciare la tendenza a rimanere sulle tracce e sui binari del pensare abituale, dentro una modalità di pensiero che non permette di vedere, che, pur argomentando e ragionando, non consente di capire. E' una forma di pensiero, quella solita affidata all'uso dello strumento razionale, che fa rimanere adesi a modalità e a schemi soliti, senza stacco riflessivo che permetta di capire il senso di ciò che si sta dicendo, di interrogare quale sia il suo scopo vero, di verificare su cosa poggino le proprie affermazioni, se ci sia fondamento valido e compreso ai propri pensieri. I sogni, creature di intelligenza rara e sublime, sanno educare al pensiero riflessivo. Non è affatto immediato entrare in sintonia e in accordo di sguardo e di visione con l'inconscio, con ciò che propone dentro e attraverso i sogni. La tendenza più comune è di leggere il sogno come se fosse uno sguardo sul fuori, su ciò che accade nella relazione con situazioni e soggetti esterni. Se nel sogno compaiono una o più persone si pensa che il sogno parli di loro e di quanto c'è in atto o potrebbe esserci nel rapporto con loro, nei loro confronti e viceversa. In realtà questi altri danno volto e espressione a propri modi di essere e di procedere. L'inconscio vuole aprire proprio lo scenario interno, stimolare e favorire la scoperta e conoscenza di se stessi, di tutto ciò che risalente a sè è stato sinora ignorato, omesso, vista la tendenza a aver cura e attenzione tutte rivolte agli svolgimenti esterni, al rapporto con gli altri e con tutto ciò che sta fuori. Se nel sogno ci sono svolgimenti difficili, inquietanti la prima idea è che l'inconscio voglia mettere l'accento o segnalare l'imminenza o la presenza di condizioni difficili legate a pressioni, a minacce esterne, questo perchè l'atteggiamento di fondo è spesso quello vittimistico e deresponsabilizzante, di ricondurre ad altro e a altri la responsabilità del proprio disagio, delle difficoltà, delle insoddisfazioni, di quanto è vissuto come irrisolto o negativo. L'inconscio fa recuperare tutto ciò che risale a se stessi, indirizza lo sguardo su di sè, rende visibile lo scenario interiore e lì dentro cosa accade nel rapporto con se stessi, nel modo di trattare ciò che vive e che si propone nel proprio intimo, nei propri stati d'animo e vissuti. Nella vita interiore, resa spesso marginale e ampiamente trascurata, quindi ignorata e misconosciuta, resa subalterna a altro, vista la centralità riconosciuta al legame e a quanto agito nel rapporto con l'esterno, trovano riconoscimento vivo i punti focali dell’esperienza, è questo che i sogni vogliono rendere visibile. Lì dentro c'è lo specchio per vedere di se stessi cosa realmente dentro l’esperienza e il proprio procedere si cerca, in che modo, condizionati da quali pretese, indirizzati da quali aspettative, in quale tipo di vincoli. E' abituale ad esempio non vedere quanto nel proprio agire e spendersi risale a esigenze di ben figurare, di dare allo sguardo comune prove di adeguatezza e di capacità, come è abituale non riconoscere il ricorso a quanto già formato e concepito e che finisce per fare da base e da confine a un pensiero che si illude di essere di costruzione propria e capace di portare a nuovi sviluppi di conoscenza. La dipendenza, la mancanza di guida e di elaborazione autonoma passa inosservata, nemmeno è questione. Ciò che interiormente dà stimoli e basi vive per capire in che modo ci si sta muovendo, si sta pensando e ci si sta dirigendo, ciò che nel sentire offre proprio questi spunti e guide per soffermarsi a capire, a capirsi, non è messo al centro del proprio sguardo, tutta la macchina razionale, cui è affidata la propria attività di pensiero e la guida del proprio procedere,  se la racconta senza stare al vincolo stretto col sentire, senza farlo parlare, senza impegnarsi a ascoltarlo, a intenderlo attentamente e fedelmente. I sogni recuperano tutto questo lavorio inutilizzato o travisato dall'attività di pensiero consueta per ridare le coordinate di un pensiero autenticamente riflessivo, che mette al centro l'esigenza di capire i propri modi di essere e di procedere, senza appiattirsi a dare invece contributo al pensato abituale, senza dare implicita conferma e sostegno al tirare avanti dritto sulle solite basi e con la solita inconsapevolezza. Ciò che si muove nell'intimo di emozioni, di stati d'animo, di sensazioni e di spinte ha la stessa matrice dei sogni, non è un susseguirsi di risposte meccaniche, di reazioni banalmente e automaticamente sollecitate e condizionate da questo e da quello che accade fuori, è ben altro, è risposta e iniziativa intelligente, è terreno vivo di presa di visione di se stessi e di quanto ha capacità di condurre a conoscere se stessi. Nei sogni l'inconscio perfeziona lo sguardo, crea le basi per prendere la migliore visione possibile di se stessi e di quanto sta accadendo nel proprio modo di condursi, di condurre la propria vita. La componente intima è resa finalmente riconoscibile, ampliando la percezione dei confini del proprio essere, rompendo lo schema abituale, che vede il proprio essere a una sola dimensione del pensare e dell’agire razionale e volitivo. Se in un sogno si creano situazioni difficili o inquietanti, se si viene alle prese con figure che appaiono minacciose, con pericoli anche estremi, non è per ribadire o per segnalare che si è sotto pressione di minacce esterne, casomai invece per rendere riconoscibile che è dentro se stessi che si aprono tensioni, che è da dentro se stessi che si fanno avanti pressioni e pretese diverse rispetto alla prassi abituale, che ignora qualsiasi relazione con l'intimo e il profondo del proprio essere. La parte profonda non sta ferma e zitta, si fa avanti e vuole introdurre qualcosa di nuovo, di radicalmente diverso, non per fare danno o sconquassare malamente, ma semmai per sollecitare mutamenti e trasformazioni, prima di tutto di sguardo e di pensiero, valide e necessarie, per rompere tendenze che chiudono e impediscono di aprire gli occhi, di conquistare nuova consapevolezza, che liberi nuova vita, nuove e ben diverse prospettive. Se, per fare un esempio, in un sogno compaiono ladri, che minacciano di derubare cose proprie o in casa propria o che lo fanno, può questo dire delle iniziative di una parte intima e profonda di se stessi, niente affatto altra da se stessi, che vuole togliere false credenze e possesso di idee e convinzioni che non hanno attendibilità e che chiudono piuttosto che garantire la propria crescita e realizzazione umana personale.  Ciò di cui parlano i sogni non è sulla lunghezza d'onda del pensato abituale, ma è un pensiero, quello cui danno forma, che sa entrare nel cuore della verità, che sa animare e rianimare un individuo troppo adagiato su una visione di se stesso inautentica e niente affatto favorevole ai suoi interessi di crescita vera. I sogni non sono di immediata comprensione, non parlano il linguaggio abituale, non puntano lo sguardo e l'attenzione nella stessa direzione dello sguardo convenzionale e consueto, i sogni parlano di se stessi e aprono a una visione della vita centrata su di sé, non a rimorchio di altro che fa da modello e guida, non confinata in abitudini e interessi soliti. I sogni accendono una visione, guidano alla formazione di un pensiero autonomo fondato su esperienza e ricerca proprie, che, se compreso e condiviso dall'individuo, sa renderlo libero e capace di concepire a modo proprio il senso e lo scopo della sua vita, di riconoscere, apprezzare e utilizzare le sue autentiche e complete risorse umane.

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