Alle prese con un'esperienza interiore sempre più ardua e
sofferta, con un'ansietà che non ti dà tregua, che non ti permette di procedere
se non con questo peso interno, sei tentato prima di tutto di costruire un
argine, pensandoti come assediato da una forza nemica e deleteria, di
rincorrere da qualche parte un rimedio. Forte è la spinta a cercare opinioni e
risposte fuori, casomai per scoprire per tuo sollievo e rassicurazione che
anche altri ha provato o sperimenta qualcosa di simile, augurandoti che qualcuno
o qualcosa possa darti una via e un mezzo di uscita (di uscita e non di entrata
in ciò che di intimo stai vivendo, che richiede non capacità di fuga, ma
sviluppo di capacità di incontro e di ascolto). Raccogliere opinioni e
suggerimenti di altri può non essere una gran soluzione, ognuno nel trattare
ciò che, unico e originale, vive dentro di te ci metterebbe del proprio di
preconcetti, di modi pari pari a quelli che è abituato a impiegare nel trattare
la propria esperienza, tipo cercare spiegazioni di ciò che vissuto, perchè
spiacevole e insolito, sembra da subito anomalo, facendolo risalire a cause
esterne, tipo suggerire modi per provare a metterlo sotto controllo, tipo
rifarsi e delegare subito la comprensione dei propri stati d'animo, delle ardue
esperienze vissute alle teorie e alle tecniche sostenute dall’esperto di turno
o, già prima di ascoltare e di provare a capirsi, avere cura di appiccicare
sull’esperienza sofferta un’etichetta diagnostica, tanto arbitraria quando si
avvicina un'esperienza interiore, complessa e unica, quanto sterile, perchè
etichettare non significa conoscere. Decisamente più utile e appropriato ai
tuoi interessi e alle tue necessità cominciare a riflettere, concentrando
l'attenzione sul tuo singolare, sullo specifico della tua esperienza, su ciò
che ti appartiene e su cui per diretta esperienza puoi meglio di chiunque
altro, che sparerebbe i suoi pareri e consigli, lavorare e comprendere con
rispetto per le particolarità di ciò che stai provando, casomai pensando, dove
lo sentissi necessario e utile, di farti aiutare a questo scopo, da chi sappia
farlo, non per trattare, spiegare o superare, ma per avvicinare, ascoltare e
comprendere ciò che la tua intima esperienza vuole dirti. Se oggi sei entrato
in questa spirale dell'allarme per le tue condizioni di salute, se mille dubbi
si aprono in te sul tuo reale stato, in tutto questo un senso e uno scopo c'è
di certo. Se ti sei ignorato sinora, se nel tuo procedere solito hai cercato
tutto fuori di te, sia le opportunità che le strade da seguire, diventando
estraneo o semplice ospite abitudinario e disattento in casa tua, per casa
intendo il tuo spazio intimo, se di te più profondamente non frequenti e non
conosci nulla, se non rifletti e ignori il vero stato della tua vita, del tuo
modo di condurla, credi che su queste basi tu stia davvero salvaguardando te
stesso e la tua sorte? Se da una parte fai, agisci e ragioni e dall'altra senti
e non ti preoccupi della loro
discordanza, se non ti sei sinora curato e non ti curi di entrare in sintonia e
di ascoltare e comprendere ciò che senti, se tiri avanti nella tua modalità di
vita senza apertura e confronto con te stesso, non credi che, seppur nella
forma dell'allarme e del temere le più disparate incognite e sorprese sul tuo
stato, qualcosa ti stia costringendo a occuparti di te, che ti stia segnalando
con forza e con insistenza la tua lontananza da te stesso, la mancanza da parte
tua di attenzione per la conoscenza, non superficiale e distratta, ma vera e
approfondita, di te stesso, di cura del rapporto con te stesso? Nulla sulla
scena interiore accade mai per caso e senza un senso, senza uno scopo. Se la
tua risposta all'assillo e al disagio interiore che insistono dentro di te è di
volerli superare, di spiegarli come
conseguenza di qualche causa di sovraccarico e di oppressione esterna, come
residuo e conseguenza di situazioni sfavorevoli e di traumi vissuti nel
passato, di considerarli come segno di qualche tuo deficit o ritardo di
prestazione e di capacità di adattamento e di resa, il fraintendimento di
questa tua intima preziosa voce interiore potrebbe farti più che un danno. Ciò
che senti ti dice l'insostenibilità di un modo di procedere in cui sei persuaso
che quella che ti è abituale sia la strada da seguire e nello stesso tempo sei
ignaro di cosa sia ciò che ti ci lega e soprattutto senza verifica se davvero
tenga conto di te e di ciò che di autentico ti appartiene. Il richiamo a provvedere
in termini di avvicinamento a te, di verifica attenta, di ascolto del tuo
intimo, di scoperte essenziali di cui manchi, non per rincorrere i traguardi
già segnati, ma per capire qual'è il vero traguardo che concordemente con tutto
te stesso potresti scoprire e riconoscere senza farti portare da altro, oggi ti
vede per nulla incline a recepirlo, persuaso come sei che tutto ormai ti sia
chiaro e scontato come marcia da seguire, come legami e altro di conosciuto e
solito, che prima di tutto sei preoccupato di
salvaguardare. Sei alle prese con un confronto, che non riconosci come
tale, della cui presenza non ti capaciti, tra parte di te profonda che vuole
richiamarti a cercare il vero e a trovare unità di intesa con tutto te stesso e
te che vuoi spingere avanti le cose nel modo solito senza dubbi e senza
intralci. Il dubbio e il senso di incerto e di pericolo la tua ansia te lo
agita dentro, ma tu ne dai lettura come fosse una anomalia da tenere a bada, un
disturbo da sanare e da togliere di mezzo. Cauto e saggio è il tuo profondo a
esercitare il forte richiamo a preoccuparti di te e a impegnarti per procurarti
ciò di cui manchi, incauto è fraintenderne la voce e bistrattarla.
giovedì 2 gennaio 2025
L'ansia: l'allarme per ritrovarti
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