domenica 11 aprile 2021

Accade che il tuo profondo scelga in modo diverso dalla tua volontà

Accade che il tuo profondo scelga in modo diverso dalla tua volontà, che non concordi con il perseguimento di ciò che la parte di te cosiddetta conscia vorrebbe ottenere, persuasa che l’ideale, che lo scopo da raggiungere sia, ad esempio, quello di vivere libero da tensioni, da inquietudini giudicate anomale e non dovute, insieme al possesso immediato della sicurezza, della capacità di reazione pronta, di perseguimento dell'obiettivo che pare, per idea tua e comune, valido e desiderabile, favorevole. Capita che alla parte di te profonda non sfugga la necessità di un diverso modo, non apparente, non affidato a guide e a conferme esterne, ma ben fondato su conoscenza profonda di te, di realizzare te stesso. Capita che il tuo profondo non ignori del tuo stato presente e del tuo modo di condurti i vuoti, la mancanza di scoperte di significato e di valore tue, di un tessuto vivo di pensiero non dissociato dall’intima esperienza, ma fondato su vissuti, su sentire, la necessità e la priorità  di formarlo, di svilupparlo, perché essenziale, non per dare prova, non per dimostrarti all'altezza delle comuni e abituali pretese, ma per avere del tuo che ti guidi e sostenga, un tuo in cui tu creda e in cui ti riconosca, che diventi modo di procedere, scelte e progetto che vuoi realizzare. Oggi avere fiducia in te è quasi una pretesa, lo vivi come un diritto, come se si trattasse di un'ovvietà, come se i giochi fossero già fatti, come se un pò d'anagrafe e di esperienze fatte di per sè dovessero già darti forza e maturità di risposta nelle diverse situazioni. Al tuo profondo preme la sostanza, non cade vittima delle illusioni, se la fiducia in te va fondata su reale possesso di risposte tue, guadagnate da incontro e da confronto con te, da scoperta con i tuoi occhi di significati che abbiano radice in ciò che vivi dentro l’esperienza, che senti, che non siano quelli presi in prestito, già codificati e comuni, subito disponibili per essere usati e rimasticati, ridetti senza capire alla radice nulla, ecco che il tuo profondo non ci sta e vuole per te e con te un percorso, casomai più lungo e graduale, più impegnativo, ma certamente più appassionante, oltre che promettente, per conquistare capacità tua autonoma di pensiero e di scelta. Non è uno sfizio questa autonomia, è la base per esistere, per non essere gregario rispetto a principi e a idee comuni, per essere pensante e capace di concepire il tuo, coerentemente con te stesso, è la base per sentirti appassionatamente consapevole di ciò che dici e che ti proponi e libero di non infilarti nel percorso segnato da altri e da altro, ma di intraprendere e seguire percorso tuo originale e verso scopo tuo, da te compreso e concepito. Capita che il tuo inconscio, che il tuo profondo ti neghi percezione di sicurezza e di fiducia, per rifondarle su basi nuove, per non insistere nell'andare avanti con fiducia fittizia e immeritata, non agli occhi altrui, ma ai tuoi. Capita che il tuo profondo ti spunti l'arma della replica pronta, della parola e dell'affermazione efficaci, per far sì che, tacendo, incassando la tensione, tu ti chieda cosa quella domanda ha mosso in te, cosa significa dare risposta e alla ricerca di che cosa, di tradurre qualcosa in cui credi davvero e che davvero comprendi e puoi sostenere o sforzandoti solo di convincere altri, sventando cattivo giudizio, meritando buona considerazione. Al tuo profondo preme la tua crescita vera e sostanziale, non gliene frega di vittorie di pirro, di buone riuscite in pubblico, di successi del cavolo, che non hanno sotto davvero la capacità di concepire idee fondate e appropriate all’esperienza vissuta, di pensare autonomamente e non di rimasticare roba incompresa. E’ una capacità che va formata e sviluppata gradualmente, è la capacità di capire e di capirti, che si fonda sul non tacerti nulla, anche se scomodo, è la capacità di formare qualcosa di tuo, di tessere filo di pensiero tuo. La visione del profondo è straordinariamente più saggia e lungimirante di quella della parte cosiddetta conscia, che spesso, pretendendo di fare da sola, si fa bastare illusioni e che è così incline al cieco aderire a modelli prevalenti, all'impazienza. L'ansia e quant'altro che interiormente crea instabilità, che segnala crisi e che non dà quieto vivere, vogliono proprio rilanciare la tensione del cambiamento, mostrare crepe, invitare con forza, talora con prepotenza, come con gli attacchi di panico, alla priorità dell'avvicinamento a se stessi, del lavoro su se stessi, rispetto al cieco andare avanti con pretesa che tutto sia già a posto. Quando coinvolti da disagio e da malessere interiore, è frequentissima, come fosse reazione ovvia, la risposta vittimistica, fatta di tutto un susseguirsi di lagne, di recriminazioni, di attacchi ostili all'ansia e a quant'altro interiormente di disagevole vissuto, liquidato come disturbo e squalificato come patologia, fraintendendone e ignorandone il vero significato e valore di forte richiamo al compito di guardare dentro se stessi e di formare quel che ancora non c'è: consapevolezza e tessuto umano e di pensiero propri, unità con se stessi. Hai la responsabilità verso te stesso di fare una scelta. Puoi continuare a metterti al riparo da dubbi, cercando conforto nell'idea di malattia e di cura che tolga di mezzo, come fosse un disturbo, ciò che interiormente ti coinvolge e non ti dà tregua o viceversa puoi scegliere, raccogliendo l’invito e la proposta che origina dal tuo profondo di prenderti davvero cura di te e delle tue necessità di crescita e di trasformazione profonda.  Puoi scegliere se impegnarti a costruire, col contributo di chi sappia aiutarti a metterti in sintonia e in ascolto del tuo profondo, a comprenderne il linguaggio e la proposta, le basi della tua vera realizzazione, della tua, non apparente e illusoria, capacità di dire la tua alla vita, di generare e di mettere al mondo il tuo o rivendicare, in nome di un malinteso benessere, il rapido ritorno alla normalità e alla continuità solita, a quello di cui disponevi e che eri prima che la crisi e il malessere, che l'iniziativa del tuo profondo ti coinvolgessero.

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