domenica 29 gennaio 2012

L'ascolto e il dialogo con l'interiorità

Nel confronto con l'esperienza interiore si tende spesso a separare presto vissuto e pensato, a trattare quanto sentito, sperimentato interiormente solo come vago indizio o pretesto per passare in fretta a cercare di spiegare il perchè e il percome facendo ricorso a giri di ragionamento. Cercando in cause ipotetiche e plausibili le ragioni del disagio, riconducendo e incastrando in soliti schemi già noti tutto il senso, ci si convince di capire. Accade in realtà che il sentire non venga ascoltato in ciò che dice e rivela, in ciò che vuole condurre a riconoscere. Il sentire non è conseguenza di una causa, una sorta di reazione, di risposta riflessa, il sentire è luogo d'esperienza, è via di conoscenza. Col ragionamento viaggiamo liberi in lungo e in largo e costruiamo ipotesi tanto ben disegnate e sagomate quanto spesso sterili e lontane da ogni relazione con l'esperienza intima, quanto spiantate, senza alcuna corrispondenza con noi. Il nostro sentire ci permette invece in una forma sensibile di entrare in rapporto con ciò che abbiamo occasione e necessità di avvicinare, di capire di noi stessi....un pò come conoscere una cosa toccandola, sentendola, un pò come camminare a piedi nudi e sentire il terreno, apprezzando tutte le caratteristiche vere del percorso che stiamo facendo passo dopo passo. Vale dunque la pena di dar retta al sentire, di imparare ad ascoltarlo, a cogliere ciò che sta rivelando, sempre, senza rifiuti, senza separazioni di comodo tra bel sentire o cattivo. Per intima esperienza e impegnandosi a raccogliere ciò che il sentire produce, si può davvero capire, solo così e non invece separando il pensiero dal sentire e consentendogli di tenere in pugno la conoscenza come ragionamento. Solo facendo esperienza, concedendoci senza barriere al  nostro sentire e mettendoci, attraverso riflessione, come allo specchio per vedere cosa succede dentro le nostre sensazioni e stati d’animo, possiamo fare conoscenza fondata e vera, utile e feconda. Va detto poi che il nostro profondo, che genera il nostro sentire, che ci propone a volte percorsi non facili, ma sensati, da capire, da scoprire all'interno e dall'interno, è anche assai generoso di indicazioni e di suggerimenti per capire noi stessi e quanto sta accadendo, attraverso i sogni. Certo i sogni non vanno letti in modo concreto o interpretati con disinvoltura, esercitando nei loro confronti lo stesso arbitrio ( del metter loro sopra interpretazioni costruite col ragionamento) usato col sentire di cui parlavo all'inizio. I sogni vanno analizzati e scoperti, lasciati dire e dare ciò che racchiudono. Si tratta di una risorsa preziosissima, perchè nei sogni c'è capacità, come in nient’altro, di leggere dentro di noi, di sviluppare pensiero fondato e non spiantato.  La strada per capire se stessi e il senso di ciò che accade interiormente, accettato e accolto nella sua integrità e interezza, non è certo facile e immediata, ma è possibile. E' certamente possibile, purchè con la propria interiorità si impari ( con l'aiuto di chi sappia sostenere e guidare in questo percorso)  ad aprire un dialogo rispettoso, capace di ascoltarla e di attingere e non di parlarle sopra.



Nessun commento: