I sogni hanno un ruolo fondamentale nella
conoscenza di se stessi, sono decisivi nel rovesciare la tendenza a rimanere
sulle tracce e sui binari del pensare abituale, dentro una modalità di pensiero
che non permette di vedere, che, pur argomentando e ragionando, non consente di
capire. E' una forma di pensiero, quella solita affidata all'uso dello
strumento razionale, che fa rimanere adesi a modalità e a schemi soliti, senza
stacco riflessivo che permetta di capire il senso di ciò che si sta dicendo, di
interrogare quale sia il suo scopo vero, di verificare su cosa poggino le
proprie affermazioni, se ci sia fondamento valido e compreso ai propri
pensieri. I sogni, creature di intelligenza rara e sublime, sanno educare al
pensiero riflessivo. Non è affatto immediato entrare in sintonia e in accordo
di sguardo e di visione con l'inconscio, con ciò che propone dentro e
attraverso i sogni. La tendenza più comune è di leggere il sogno come se fosse
uno sguardo sul fuori, su ciò che accade nella relazione con situazioni e
soggetti esterni. Se nel sogno compaiono una o più persone si pensa che il
sogno parli di loro e di quanto c'è in atto o potrebbe esserci nel rapporto con
loro, nei loro confronti e viceversa. In realtà questi altri danno volto e
espressione a propri modi di essere e di procedere. L'inconscio vuole aprire
proprio lo scenario interno, stimolare e favorire la scoperta e conoscenza di
se stessi, di tutto ciò che risalente a sè è stato sinora ignorato, omesso,
vista la tendenza a aver cura e attenzione tutte rivolte agli svolgimenti
esterni, al rapporto con gli altri e con tutto ciò che sta fuori. Se nel sogno
ci sono svolgimenti difficili, inquietanti la prima idea è che l'inconscio
voglia mettere l'accento o segnalare l'imminenza o la presenza di condizioni
difficili legate a pressioni, a minacce esterne, questo perchè l'atteggiamento
di fondo è spesso quello vittimistico e deresponsabilizzante, di ricondurre ad
altro e a altri la responsabilità del proprio disagio, delle difficoltà, delle
insoddisfazioni, di quanto è vissuto come irrisolto o negativo. L'inconscio fa
recuperare tutto ciò che risale a se stessi, indirizza lo sguardo su di sè,
rende visibile lo scenario interiore e lì dentro cosa accade nel rapporto con
se stessi, nel modo di trattare ciò che vive e che si propone nel proprio
intimo, nei propri stati d'animo e vissuti. Nella vita interiore, resa spesso
marginale e ampiamente trascurata, quindi ignorata e misconosciuta, resa
subalterna a altro, vista la centralità riconosciuta al legame e a quanto agito
nel rapporto con l'esterno, trovano riconoscimento vivo i punti focali
dell’esperienza, è questo che i sogni vogliono rendere visibile. Lì dentro c'è
lo specchio per vedere di se stessi cosa realmente dentro l’esperienza e il
proprio procedere si cerca, in che modo, condizionati da quali pretese,
indirizzati da quali aspettative, in quale tipo di vincoli. E' abituale ad
esempio non vedere quanto nel proprio agire e spendersi risale a esigenze di
ben figurare, di dare allo sguardo comune prove di adeguatezza e di capacità,
come è abituale non riconoscere il ricorso a quanto già formato e concepito e
che finisce per fare da base e da confine a un pensiero che si illude di essere
di costruzione propria e capace di portare a nuovi sviluppi di conoscenza. La
dipendenza, la mancanza di guida e di elaborazione autonoma passa inosservata,
nemmeno è questione. Ciò che interiormente dà stimoli e basi vive per capire in
che modo ci si sta muovendo, si sta pensando e ci si sta dirigendo, ciò che nel
sentire offre proprio questi spunti e guide per soffermarsi a capire, a
capirsi, non è messo al centro del proprio sguardo, tutta la macchina razionale,
cui è affidata la propria attività di pensiero e la guida del proprio procedere, se la racconta senza stare al
vincolo stretto col sentire, senza farlo parlare, senza impegnarsi a
ascoltarlo, a intenderlo attentamente e fedelmente. I sogni recuperano tutto
questo lavorio inutilizzato o travisato dall'attività di pensiero consueta per
ridare le coordinate di un pensiero autenticamente riflessivo, che mette al
centro l'esigenza di capire i propri modi di essere e di procedere, senza appiattirsi
a dare invece contributo al pensato abituale, senza dare implicita conferma e sostegno
al tirare avanti dritto sulle solite basi e con la solita inconsapevolezza. Ciò
che si muove nell'intimo di emozioni, di stati d'animo, di sensazioni e di
spinte ha la stessa matrice dei sogni, non è un susseguirsi di risposte
meccaniche, di reazioni banalmente e automaticamente sollecitate e condizionate
da questo e da quello che accade fuori, è ben altro, è risposta e
iniziativa intelligente, è terreno vivo di presa di visione di se stessi e di
quanto ha capacità di condurre a conoscere se stessi. Nei sogni l'inconscio
perfeziona lo sguardo, crea le basi per prendere la migliore visione possibile
di se stessi e di quanto sta accadendo nel proprio modo di condursi, di
condurre la propria vita. La componente intima è resa finalmente riconoscibile,
ampliando la percezione dei confini del proprio essere, rompendo lo schema
abituale, che vede il proprio essere a una sola dimensione del pensare e
dell’agire razionale e volitivo. Se in un sogno si creano situazioni difficili
o inquietanti, se si viene alle prese con figure che appaiono minacciose, con
pericoli anche estremi, non è per ribadire o per segnalare che si è sotto
pressione di minacce esterne, casomai invece per rendere riconoscibile che è
dentro se stessi che si aprono tensioni, che è da dentro se stessi che si fanno
avanti pressioni e pretese diverse rispetto alla prassi abituale, che ignora
qualsiasi relazione con l'intimo e il profondo del proprio essere. La parte
profonda non sta ferma e zitta, si fa avanti e vuole introdurre qualcosa di
nuovo, di radicalmente diverso, non per fare danno o sconquassare malamente, ma
semmai per sollecitare mutamenti e trasformazioni, prima di tutto di sguardo e
di pensiero, valide e necessarie, per rompere tendenze che chiudono e
impediscono di aprire gli occhi, di conquistare nuova consapevolezza, che
liberi nuova vita, nuove e ben diverse prospettive. Se, per fare un esempio, in
un sogno compaiono ladri, che minacciano di derubare cose proprie o in casa propria
o che lo fanno, può questo dire delle iniziative di una parte intima e profonda
di se stessi, niente affatto altra da se stessi, che vuole togliere false
credenze e possesso di idee e convinzioni che non hanno attendibilità e che
chiudono piuttosto che garantire la propria crescita e realizzazione umana
personale. Ciò di cui parlano i sogni non è sulla lunghezza d'onda del
pensato abituale, ma è un pensiero, quello cui danno forma, che sa entrare nel
cuore della verità, che sa animare e rianimare un individuo troppo adagiato su
una visione di se stesso inautentica e niente affatto favorevole ai suoi
interessi di crescita vera. I sogni non sono di immediata comprensione, non
parlano il linguaggio abituale, non puntano lo sguardo e l'attenzione nella stessa
direzione dello sguardo convenzionale e consueto, i sogni parlano di se stessi
e aprono a una visione della vita centrata su di sé, non a rimorchio di altro
che fa da modello e guida, non confinata in abitudini e interessi soliti. I
sogni accendono una visione, guidano alla formazione di un pensiero autonomo
fondato su esperienza e ricerca proprie, che, se compreso e condiviso
dall'individuo, sa renderlo libero e capace di concepire a modo proprio il
senso e lo scopo della sua vita, di riconoscere, apprezzare e utilizzare le
sue autentiche e complete risorse umane.
mercoledì 17 aprile 2024
I sogni formano il pensiero autonomo
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