Ora sei sbilanciato verso l'esterno. A reggere le tue sorti sinora è stata la parte di te operativo razionale, che, facendo tutto da sè, senza relazione con la parte intima e profonda di te stesso, non ha potuto che cercare di garantirti di stare su e di produrre risposte e soluzioni (che hai considerato) valide, facendo conto e trovando appoggio in una visione della vita e delle tue possibilità realizzative già pronte e definite da ciò che hai trovato organizzato all'esterno e sostenuto dal senso comune. C'è una sorta di funzione regolatrice e di controllo che opera in te e che, ben accordata con la visione comune, ti governa e dirige per farti stare dentro il programma designato, per non violare i limiti della cosiddetta normalità, per riportarti dentro quel recinto. E' gioco forza che tu subisca questa giurisdizione, perchè originalmente e coerentemente con te ancora non hai generato risposte tue. Per realizzare questo, essenziale e imprescindibile è l'incontro e il rapporto con la tua interiorità, che sola può darti le guide e il nutrimento per conoscere te stesso, per trovare, per generare il tuo pensiero, la scoperta di significati veri e originali e la passione per ciò che riconoscessi tuo e coerente con te. Non è per caso che la tua parte profonda ti investe di vissuti di ansia, per farti capire la sconnessione da te, dal tuo intimo, per farti comprendere che, senza radice e senza legame e dialogo col tuo profondo, sei senza stabilità, senza base salda e affidabile, senza bussola e senza orientamento autonomi, col rischio di diventare solo l'esecutore di un disegno non tuo, preso da fuori, costretto a seguire percorsi già segnati. Ora, illudendoti di trarti in salvo e di afferrare il meglio per te, stai cercando di contrastare le paure e le ansietà, che intimamente non ti danno tregua, per riuscire a stare dentro i percorsi già segnati, per ottenere efficienza e validità di funzionamento dove ti vedi intralciato e vacillante. Se l'ansia ti fa vacillare, se l'attacco sferrato dal tuo profondo diventa più veemente, come con gli attacchi di panico, è per farti intendere, in modo quasi imperativo, che hai una priorità da rispettare, quella di rivolgere finalmente lo sguardo a te, al dentro, per fondare sull'incontro con la tua interiorità la riscoperta di te stesso e di tutto ciò che ti serve per essere individuo autonomo e pensante di pensiero tuo e aderente a te. La risposta tua è stata sinora invece di cercare di combattere l'ansia e quant'altro che interiormente ti ha fatto e che ti fa da intralcio e che non asseconda i tuoi propositi, per riuscire invece a tirare dritto, per ottenere di essere efficiente nel tuo procedere avulso da te. La visione comune ti dà conferma e conforto in questa scelta di provare a sconfiggere l'ansia e i richiami interiori, è comune l'idea che l'ansia sia un disturbo o una disfunzione da correggere, perchè è comune l'idea che tutto sia già a posto nel verso di ciò che è abituale, normale, già concepito, a pronto uso. Dentro di te c'è il richiamo a convergere con te stesso, a cercare nel dialogo con la tua interiorità tutto ciò che ti serve per rimediare allo sbilanciamento di cui ti parlavo all'inizio, per trovare il centro e il fulcro dentro di te, formando, in accordo e con la guida del tuo profondo, il tuo originale di pensiero e di visione di te e della tua vita, di scoperta di ciò che ha significato e valore vero, per diventare artefice della tua vita, del tuo progetto. Imparare, con l'aiuto necessario, a comprendere la proposta interiore, scoprendo che nulla che vive in te, ansia compresa, è privo di senso, imparare a ascoltare e a dialogare con la tua interiorità è ciò che ti serve se vuoi perseguire lo scopo non di tornare, con l'illusione di essere libero, nel recinto solito, ma di renderti davvero libero, trovando finalmente accordo e unità di intenti con te, con tutto il tuo essere.
domenica 26 dicembre 2021
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