Non c'è altro
mezzo per rigenerare davvero i nostri pensieri che non sia legarli a filo
doppio, di fedeltà e passione, al nostro sentire e non una tantum, ma sempre.
Quando i pensieri viaggiano scissi e distanti dal sentire intimo,
considerandolo casomai roba inaffidabile che non serve a capire o che toglie
lucidità al ragionamento, accade che o cerchino di fare acrobazie impossibili o
che, più facilmente, ricadano nel già conosciuto e in ciò che, unanimemente o
quasi, è considerato realistico. Il pensiero scisso dal sentire è anche quello
che, dando l'illusione di tenerne conto e di comprenderlo, non lo rispecchia
fedelmente, non lo segue con piena aderenza nei percorsi di ricerca e di verità
che, a volte scomodi e impegnativi, sa aprire, ma gli costruisce sopra e gli
ricama addosso ciò che fa comodo pensare, a tutela dei soliti equilibri e dei
più rassicuranti convincimenti. Non è un caso che il sentire dentro di noi
spesso alzi la voce e provochi. In genere la cosiddetta ansia e tutto ciò che
in svariati modi ed espressioni interiormente capita di patire, sono
considerati fastidi o malattia. Che siano l'invito, senza far tanti
complimenti, a mettersi finalmente con i piedi per terra, sulla terra dei
propri vissuti, richiamando attenzione e pensiero a occuparsi di esperienza
vissuta, di materia viva, tutt'altro che futile o astratta? Se ben ascoltati
l'esperienza interiore, il sentire, le emozioni, gli stati d'animo, tutti senza
esclusioni, dicono, tracciano percorsi vivi, propongono e in modo affatto
impreciso, sbilenco o insensato. Anzi sono davvero l'unica opportunità per
vedere e per vedere nuovo, non cessano mai di spingere e di condurre verso ciò
che va assolutamente conosciuto, pena il rischio di rimanere sospesi e in balia
del pregiudizio, di idee incallite e di comodo che non favoriscono certo la
propria crescita, di idee date per scontate, che il coro unanime o quasi
vorrebbe uniche e univoche. Senza idee fondate su di noi, guidate e alimentate
dal nostro sentire, coerenti con noi e in continuo divenire e crescita, finiamo
per non avere alternativa al pensare la vita come cosa già più o meno chiarita
e detta e per accodarci al "normale", di pensieri e scelte.
lunedì 2 giugno 2014
Rigenerare il pensiero
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