sabato 21 luglio 2018
Il valore dei sogni
Torno a parlare dei sogni, perchè meritano considerazione speciale. I sogni sono la punta di diamante della straordinaria capacità di pensiero del profondo. Se letti e intesi in chiave concreta i sogni sono stravolti e sviliti nel loro vero significato e valore. I sogni descrivono con linguaggio simbolico la situazione interiore del sognatore, svelano, aprono domande, indicano questioni cruciali riguardanti il suo modo di essere e di rapportarsi a se stesso, alla sua componente interiore e profonda. Tutte le figure e gli elementi che compaiono nel sogno parlano dell'autore del sogno, figure umane, animali, cose, luoghi, tutto parla di lui e dà volto e mette allo specchio, senza veli, gli aspetti caratterizzanti della sua personalità, anche quelli sgraditi e volentieri scaricati su altri. L’inconscio è la parte di noi stessi che non si lascia illudere dalle apparenze, che ha a cuore il vero. Il sogno è il prodotto della elaborazione attenta e approfondita che l'inconscio sa fare della nostra esperienza e dello stato in cui siamo, del nostro modo di procedere, del nostro grado di vicinanza, più spesso sarebbe il caso di dire di lontananza, da noi stessi, del nostro modo di trattare la nostra interiorità e le sue proposte. Bisogna badare a non mettere sopra al sogno spiegazioni costruite col ragionamento, a non fare deduzioni. Confezionare col ragionamento interpretazioni apparentemente coerenti e quadrate sul sogno, senza imparare a avvicinare e a far dire ai suoi simboli, rispettando e valorizzando fedelmente tutto il suo contenuto, significa solo chiudersi e rigirarsi nei propri abituali schemi e procedimenti mentali e non comunicare per nulla col sogno, non raccoglierne il prezioso seme e contributo di conoscenza. I simboli presenti nel sogno, va ricordato per inciso che tutto del sogno fin nei più minuti particolari è simbolico, non sono di significato prevedibile e scontato, ogni espressione simbolica è unica e originale, i traduttori di simboli, del tipo questo significa questo già prestampato, sono autentiche sciocchezze. I sogni hanno una loro forte organicità, nulla è fuori posto o superfluo all'interno del sogno, nulla è gratuito o messo per caso o per generare solo meraviglia, nulla va a far parte del sogno, come spesso a sproposito si pensa, come rimasuglio di esperienze diurne riproposte in modo caotico e frammentario, casuale. Tutto l'insieme del sogno, composto in modo attentissimo e mirato dall'inconscio, concorre a dare svolgimento e espressione a un pensiero tanto lucido e fuori da ciò che è stato sinora pensato dal sognatore, quanto aderente e calzante con la sua esperienza, con ciò che gli appartiene. Il pensiero del sogno non è mai la conferma di qualcosa di già conosciuto e acquisito dal sognatore, l'inconscio non interverrebbe per rigirare la stessa frittata. Se il sogno interviene significa che è tempo e che ci sono le condizioni per fare proprio quel messaggio, quel contributo, anche se non è di immediata presa, anche se richiede un approccio adeguato per non farne cattivo uso e improprio. L'approccio al sogno dev'essere rispettoso del valore e del tasso di intelligenza in esso racchiuso, che sono il fondamento della sua capacità di dare un contributo sostanziale e prezioso alla conoscenza di se stessi. Chi spiega il significato di un sogno dopo una rapida occhiata, senza lavorarci con cura e con pazienza, senza far parlare il sogno, senza passare attraverso tutti i rimandi in esso racchiusi a esperienze, a vissuti, avendo cura di utilizzare e di valorizzare tutti i dettagli presenti, è destinato a mettere assieme solo un suo teorema, tutto interno e coerente con il suo orizzonte mentale solito e conosciuto, che nulla ha a che fare con l'intento e col messaggio del sogno. Qualcosa di analogo accade quando si trattano i vissuti, le esperienze interiori, il proprio sentire, sui quali ci si precipita spesso a trovare spiegazioni, a dare giudizi di valore (distinzioni e contrapposizione di sentire positivo e negativo, giudizi di sentire anomalo o ingiustificato sul conto di paure, ansia, inquietudini ecc.), piuttosto che ascoltarli, che far dire loro cosa racchiudono e vogliono comunicare. Capita frequentissimamente che i sogni siano travisati e fatti oggetto di interpretazioni, di spiegazioni che rispecchiano solo idee incallite e modi di pensare precostituiti. Nulla è più intelligente e capace di fecondare e di rinnovare il pensiero dei sogni, di forgiarlo non su basi astratte, ma in stretta aderenza all'esperienza. I sogni racchiudono e promuovono pensiero riflessivo, pensiero capace di farci vedere come allo specchio ciò che siamo, cosa sta accadendo dentro di noi, richiamandoci continuamente al fatto che non siamo fatti solo di superficie razionale e volitiva, ma anche di sentire, di svolgimenti interni tutt'altro che banali e insignificanti. I sogni ci mostrano i nostri modi di procedere, cosa ci muove davvero nelle nostre scelte, nel nostro agire, le implicazioni su di noi, sul presente e sul futuro personale, facendo emergere i nodi importanti da sciogliere, per non andare avanti incautamente e a occhi chiusi. E' un pensiero quello mosso e proposto dai sogni che è capace di condurre, rompendo pregiudizi, spiegazioni improprie, tesi illusorie e di comodo, a nuove scoperte di verità e approfondite su se stessi, impegnative, ma capaci di far crescere, di cambiare profondamente se stessi. Nell'esperienza analitica, me ne occupo da tanti anni, i sogni hanno un ruolo cardine, il percorso di avvicinamento a se stessi e di conoscenza di se stessi è guidato e nutrito dai sogni, creature di straordinaria intelligenza e affidabilità. Per intendere ciò che un sogno vuole e sa condurre a vedere serve tempo e lavoro attento e paziente, è un cammino, quello che si fa facendosi prendere per mano dal sogno, che ha in sè un alto potenziale di rinnovamento. Chi lo segue vede via via mutare il suo punto di vista e aprirsi uno scenario inedito, il più vicino al vero, il più corrispondente al proprio intimo sentire, così lontano dallo sguardo e dalla capacità di osservazione del pensare razionale cui era abituato. I sogni sono un contributo di eccellente valore e insostituibile per la conoscenza di se stessi, per arrivare a comprendere ragioni e scopo di ciò che si vive interiormente, di tutto il difficile e sofferto della propria esperienza interiore, di tutto ciò che va a finire ahimè spesso nella gabbia delle definizioni di disturbo e di malattia. L'inconscio che genera i sogni è la stessa mente e mano che regola e governa l'esperienza interiore, tutto il sentire e gli svolgimenti interiori, anche quelli più insoliti e sofferti, mai conseguenza banale e automatica di cause esterne o espressione di anomalo funzionamento, ma supporto e veicolo vivo e sentito, proposto intelligentemente dal profondo, per entrare nel vivo della consapevolezza di se stessi e di questioni da capire e da porre al centro dell'attenzione, a condizione che si impari a ascoltarli e non a rifuggirli o a squalificarli come disturbo e presenza nociva. L'inconscio è la parte profonda di noi stessi che vuole sollevare la questione del vedere dentro ciò che facciamo e siamo, che non si arrende all'idea che proseguire imperterriti e rincorrere la normalità sia la scelta ovvia e positiva, l'unica possibile. L'inconscio è dalla parte del nostro aprire gli occhi, del vedere le cose e del concepirle a modo nostro, con piena aderenza al vero della nostra esperienza, senza travisamenti, del fare della nostra vita qualcosa di coerente con noi stessi. I sogni sono capolavori di intelligenza, di spirito critico, di voglia di crescere e di far crescere la nostra autonomia, di sviluppare il nostro pensiero non ammaestrato da altro e da idee comuni, non passivo dietro a schemi e a idee in uso, non oscurato e ingarbugliato da teorie di comodo e da ipocrisie, ma trasparente e vivo, coraggioso e originale, fondato su esperienza personale e su scoperta dei suoi intimi significati, pensiero capace di darci le guide per fare della vita la "nostra" vita.
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