mercoledì 19 giugno 2024

Ingenuità e incanto

Com'è facile la presa, la capacità di coinvolgimento di quanto è pronto e ben organizzato, quando, ignari di sè, digiuni di scoperte proprie, si è pronti a farsi istruire e dire, stimolare e variamente soddisfare! Ogni potenziale espressione di se stessi trova aggancio e volano e l'ingenuità di non sapere, di non avere trovato dentro e attraverso di sè risposte originali e congeniali, di non averle cercate e coltivate, fa da slancio a abbracciare in un moto di irresistibile attrattiva ciò che sembra dare occasione di espressione e di realizzazione propria. Accade e non raramente, anzi è la normalità, perciò questo movimento a aderire trova nel così fan tutti ancora più forza di persuasione. Conoscere diventa istruirsi, acculturarsi, casomai viaggiare per darsi nuovi orizzonti, gioire diventa fruire di uso e consumo di piattaforme del divertimento, di quanto è offerto di godibile, di quanto è esaltato di feste organizzate, di appuntamenti da non perdere e di legami da afferrare e di cui non essere privi, la realizzazione personale e la conquista di traguardi significativi diventano la corsa alla carriera, le promozioni e gli attestati vari e quanto dà segno di eccellenza e di raggiungimento di qualche vetta o primato, senza dimenticare che c'è poi, per alcuni a complemento, per altri a consolazione, la conquista mediata e per procura abbracciando una bandiera, tifando per un qualche eroe sportivo, sposando un credo, una ideologia con ben imbanditi valori e ideali, senza scordare che per uscire dalla noia dell'appiattimento del gusto e dell'interesse c'è la tv o la rete, c'è la vita dei famosi da spiare a compensazione di una vita, la propria, lasciata nelle secche dell'inconsapevolezza e dell'abbandono. Com'è bello e seducente il mondo che offre tante risposte e soluzioni pronte e che diventa e si autoproclama come la realtà, la realtà in assoluto come imprescindibile luogo dove stare e tenere ben attivo l'interesse e l'attaccamento, come se null'altro possa esistere e essere riconosciuto come reale e degno di essere abitato, coltivato, amato e fatto vivere e crescere! C'è una parte di se stessi che non cade nell'irretimento, che sa vedere e distinguere il vero dal fasullo, il promettente dal tutt'altro che quello se visto attentamente, che sa riconoscere il risucchio dell'umano nel programmato e già plasmato, che non ha intenzione di rinunciare a rendere acutamente visibile il vero, che non intende desistere dal proporre e dal promuovere altro dall'andare dietro e dal farsi governare da soluzioni e da risposte pronte, che rilancia con insistenza  l'idea "folle" di cercare dentro sè risposte e punti chiave di orientamento, di portare a maturazione autonoma visione, di non concedere a altro di menare le danze, l'idea folle di diventare creatori di un proprio pensiero e scopritori di una idea di vita e di un progetto autonomi e forti di sostanza, di lucida consapevolezza e di  risorse proprie. Questa parte non desiste, dà segnali continui nel sentire e offre con i sogni, preziosissima risorsa, pensiero vero che guarda dentro e in profondità, non ammaestrato e non fotocopia del comune pensato. E' una parte intima e profonda che spinge verso la consapevolezza, che non asseconda ingenuità e incanto, leve e garanzie del perdersi nel realizzarsi secondo stampo. Non ha altra ragione e altro senso il malessere interiore, che il profondo anima e acutizza, non ha altro scopo, anche se stravolgerne la lettura e il significato e considerarlo disturbo o patologia da sanare è operazione assai frequente, normale. Il profondo non rinuncia a spingere per la propria personale  realizzazione vera, per far aprire gli occhi sul vero prima di tutto, per togliere il pensiero dalle nebbie delle certezze prese in prestito, ignare di cosa si sta facendo di se stessi.

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